“Il judo non è semplicemente uno sport ma un metodo didattico che si serve dell’educazione del corpo come strumento per aprire mente e cuore, per capire come affrontare la vita, per favorire la conoscenza ed il dialogo tra le persone, per sentirsi in armonia con se stessi e con gli altri”.

Jigoro Kano

 

JU/DO è una disciplina di combattimento corpo a corpo, a contatto continuo, caratteristica per le prese, le tecniche di proiezione e la lotta a terra.

Nasce in Giappone nel 1882 ad opera del professor Jigoro Kano, come rielaborazione in chiave educativa delle tecniche di Ju Jitsu. Da oltre un secolo è metodo pedagogico, formativo e riabilitativo presente nelle scuole, nei centri di neuropsicomotricità, nelle strutture per disabili, nelle carceri minorili. Dal 1964 è sport olimpico.

Non prevede calci, pugni o colpi inferti, né l’utilizzo delle armi. Lo si pratica a piedi nudi, su una materassina (tatami) collocata in uno spazio solenne (dojo). Richiede la vestizione di un kimono (judo-gi) ed una cintura di colore equivalente al grado di abilità ed esperienza dell’allievo.

COSA DICE l’UNESCO

L’UNESCO definisce il Judo una disciplina adatta a qualsiasi età, ovviamente con le dovute limitazioni, e dai 4 ai 21 anni può essere la migliore formazione per bambini e ragazzi. La pratica del Judo consente un’educazione psicologica, lo sviluppo dell’autostima e l’incremento delle capacità di autocontrollo.

E’ uno sport che stimola l’espressività delle emozioni e che favorisce l’acquisizione di maggiore sicurezza in se stessi.

Dal punto di vista fisico organico, attraverso il Judo, si permette l’utilizzo di tutti i muscoli senza eccezioni, lo sviluppo armonico e simmetrico, una formazione muscolare ed ossea, oltre che un corretto sviluppo di tutti gli organi e sistemi del corpo.

GIOCO-JUDO (5-6-7 ANNI)

Inizialmente verrà proposta un’attività motoria impostata sullo sviluppo delle capacità coordinative e della mobilità articolare, per poi passare al judo, proposto sotto forma di gioco.

Le lezioni prevedono un approccio educativo, finalizzato oltre che all’apprendimento e all’esecuzione delle tecniche corrette, a partire dalle cadute (importanti per non farsi male), all’insegnamento delle regole, del rispetto verso il maestro e verso i compagni con cui si pratica, al controllo delle emozioni e dell’istintività, allo sviluppo degli schemi motori e della coordinazione, allo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima e ad un corretto sviluppo fisico dei partecipanti.

JUDO (8 – 13 ANNI)

E’ una disciplina che porta con sé valori importanti come il rispetto e l’amicizia, che anche attraverso il combattimento all’interno del tatami sono presenti sotto forma di fair play.

Le lezioni prevedono l’apprendimento di tutte le tecniche, con l’acquisizione dei diversi gradi di cintura, il miglioramento delle capacità condizionali e la possibilità di fare esperienze agonistiche sviluppando autostima e coraggio. Durante le lezioni vengono inoltre stimolate le capacità di ascolto, di attenzione e di apprendimento.

In particolare sono tre gli aspetti che ne contraddistinguono la pratica:

  • ASPETTO SPORTIVO (sviluppo fisico): nel judo ogni atto ha un senso e uno scopo ben definito. L’azione è multipla, tutte le parti del corpo vengono usate in tutti i modi possibili e in tutte le direzioni, si cercherà di raggiungere una rapidità di riflessi ed una scioltezza di movimenti per imparare a reagire in ogni diversa situazione (sport situazionale).
  • ASPETTO ARTISTICO (sviluppo mentale): la più convincente espressione artistica del judo è condensata nelle sue forme (o Kata), veri modelli di tecnica. La perfetta conoscenza ed esecuzione di esse dà al judo qualcosa di più dello sport puro, facendolo diventare vera e propria arte.
  • ASPETTO CONCERNENTE LA DIFESA PERSONALE (efficacia): il judo si rivela efficacissimo anche in caso di difesa personale. Durante un normale allenamento, infatti, l’avversario di un judoka conosce regole e convenzioni dell’esercizio di questa disciplina; in caso di difesa personale colui che attacca non ha queste nozioni: il judo a questo punto può diventare un mezzo di difesa assolutamente efficace.